Fritz Albert Popp è nato a Francoforte. Laurea in Fisica Sperimentale all’Università di Würzburg, dottorato di ricerca in fisica teorica all’Università di Mainz, abilitazione in Biofisica all’Università di Marburg. Professore di radiologia all’Università di Marburg tra il 1972 e il 1980, nominato professore dal senato della stessa università con la funzione di responsabile di tutti i gruppi di ricerca in ambito industriale, si è occupato di biologia cellulare all’Università di Kaiserslautern e presso i relativi Technology Centre and Technology Park.
Fondatore dell’Istituto Internazionale di Biofisica (IIB) a Neuss in Germania, ha realizzato una Rete Internazionale di Ricercatori di varie discipline per proporre una visione della Realtà maggiormente obbiettiva.
Popp ha condotto ricerche che hanno confermato l’esistenza dei biofotoni, Queste particelle di luce, prive di massa, trasmettono informazioni all’interno e tra le cellule. Il suo lavoro ha mostrato che il DNA in una cellula vivente immagazzina e rilascia fotoni creando “emissioni biofotoniche” che possono giocare un ruolo chiave nella relazione tra salute e malattia.
Gli otto manuali di Popp e gli oltre 150 articoli scientifici riguardano la fisica teorica, la biologia, la medicina complementare e i biofotoni.
I biofotoni sono fatti di luce altamente ordinata e regolare, in altri termini, luci “laser” biologiche. Tale fonte di luce è molto debole, a basso voltaggio e bassa frequenza e mostra un’intensità estremamente stabile, senza le fluttuazioni che vengono normalmente osservate nella luce. In ragione del loro campo estremamente stabile, tali onde possono sovrapporsi e, in virtù di ciò, diventano possibili interferenze che non sono presenti nella luce ordinaria.
A causa dell’alto grado di coerenza (elevata livello di “ordine”), la luce “laser” biologica è in grado di generare e trasmettere informazioni nell’organismo.